Nella tradizione della mia città l’allestimento dell’albero è il 7 e l’ 8 dicembre, quindi, prima di mettere la mano al portafoglio o correre in cantina a recuperare lo scatolone degli addobbi, siamo in tempo per riflettere sul senso di questo simbolo e pensare bene a che tipo di albero realizzare.
Ripercorrere la storia di una tradizione così antica come quella dell’Albero di Natale non è semplice e Wikipedia ce la racconta già bene, per filo e per segno.
A me interessa riflettere sul fatto che sia una tradizione che affonda le sue radici nella notte dei tempi e che sia vicino a più popoli e più culture: pagane, cristiane, ebraiche… Da sempre cioè l’essere umano ha sentito la necessità di utilizzare l’albero per simboleggiare la vita, la luce, il divino, il sacro…
Questo mi basta per comprendere come il nostro legame con la natura, con le foreste e gli alberi sia antico e molto più forte e profondo di quello che, forse negli ultimi 70 anni, abbiamo pensato.
E’invece questa la connessione, l’antico archetipo che mai come oggi è fondamentale rispolverare e far rivivere: il riconoscere, il sentire e il rispettare questo legame è la presa di coscienza che ci consentirà di ritrovare un equilibrio corretto di convivenza pacifica fra noi e il resto del mondo e anche di portare avanti le tradizioni, come quella dell’abete di Natale, con la dovuta responsabilità e senza sottostare alle sole regole del consumismo.
Se vogliamo optare per un abete vero, “in tronco e aghi”, dobbiamo pensare che l’abete è un essere vivo e fa parte di questo mondo, né più né meno di noi. Quindi esattamente come dobbiamo aver responsabilità per qualunque altra forma di vita, anche lui merita attenzione e rispetto. L’albero è vivo, profondamente vivo.
A noi, sembra lì, fermo, statico e silenzioso, ma solo perché noi parliamo un’altra lingua. Basta sintonizzarsi con lui, contemplarlo e provare a mettersi nei suoi panni per sentire che fermo non è: è un concentrato di vita, di energia e di perfetto equilibrio, con le sue radici piantate nelle profondità di “mamma Terra” e la chioma alta, rivolta verso “papa Cielo”.
Gli alberi sono creature molto evolute in realtà (spesso anche più di alcuni animali) dotate di saggezza, conoscenza, sentimenti, sensi, come ci racconta Stefano Mancuso nei suoi bellissimi interventi e nei suoi studi.
Continua a leggere. Il post è su Milanoperibambini nella rubrica La natura in città.
Photo credit: DIY Felted Xmas Trees at Purl Bee