Abbiamo concluso da poco il campus invernale Liberamente 2020 inaugurando l'anno nuovo immersi nella bellezza che ad ogni stagione si vive nel bosco. E' stata anche l'occasione della messa in pratica delle idee che, anno dopo anno e sempre con maggior lucidità, prendono forma nel lavoro con i bambini, i ragazzi, le famiglie e le scuole con cui condividiamo il cammino.
Tutto quanto accade a La yurta nel bosco è frutto di un ponderato pensiero pedagogico e dal credere nella possibilità di un'Umanità che regoli il proprio vivere, il proprio stare assieme, il proprio co-esistere su questo Pianeta, su valori condivisi, prima che su regole. E i valori vogliamo che arrivino spontanei all'animo dei bambini e alla mente dei ragazzi. Ciascuno ci arriverà per strade proprie, nei tempi suoi, unici e irripetibili come ognuno di noi, come ogni essere esistente.
E ciascuno ci arriverà grazie all'esperienza, allo stare a fianco di adulti che lo accompagnano in questo percorso, senza nulla imporre, ma agendo noi per primi questi valori e grazie alla possibilità di dialogare, di pensare, di elaborare, di stare, di ascoltare e ascoltarsi. Questo accade se abbiamo un'idea di bambino, di adolescente e di adulto CAPACE, se abbiamo profonda e sincera FIDUCIA in loro e in noi, se ci offriamo sempre la base certa che CE LA FAREMO!
Nell'inverno accendiamo il fuoco, proviamo e riproviamo anche per un'ora con l'acciarino, a turno spontaneo. Perché penso che l'accensione e la cura del fuoco siano la metafora perfetta di questo pensiero: pazienza, forza di volontà, capacità nel sentire il proprio limite affinché arrivi quella scintilla che dà il via all'innesco. Ma da sola, la scintilla, la prima fiamma non basta. Ancora e ancora dobbiamo curare, alimentare, ma non soffocare, le prime fiamme. Il fuoco divampa; perché ci scaldi e perché non ci ferisca, lo dobbiamo curare, contenere, alimentare con equilibrio e perseveranza per un'intera giornata.
E domani, ogni giorno, ancora.
A tutti noi, eroi in cammino,
Buon Anno.