Camminare con i bambini mette spesso a dura prova la pazienza e la determinazione anche dei genitori più motivati, come ci ricordava qualche post fa Federica Buglioni “Nove bambini su dieci detestano camminare e almeno la metà di quei nove è capace di simulare dolori vari pur di non muovere un passo. Camminare, nell’infanzia, non è un’attività fine a se stessa. Serve un obiettivo, uno scopo.”
Già. Serve un'obiettivo, uno scopo. Però è pur vero che camminare è un'attitudine naturale dell'uomo e se riuscissimo a viverla come tale fin da bambini, forse non sarebbe più vista come il mostro, la somma fatica, da cui scappare. Insomma è un circolo vizioso da spezzare, soprattutto se vogliamo riappropriarci del poter camminare (o andare in bicicletta) nella nostra città, liberi dalle auto.
Camminare è rallentare e osservare l'ambiente che ci circonda. Camminare è rispettare il proprio ritmo naturale. “Camminare - come dice Frederic Gros nel suo libro Andare a Piedi. Filosofia del camminare, Garzanti, Milano 2013 - in città, in un viaggio, in un pellegrinaggio o durante un'escursione, diventa un'esperienza universale che ci restituisce alla dimensione del tempo e ci consente di guardare dentro noi stessi.
Perché camminare non è uno sport, ma l'opportunità di tornare a godere dell'intensità del cielo e della forza del paesaggio.”
E per questo penso che sia difficile camminare con i bambini: spesso si fermano, sono affascinati e rapiti dalla più piccola traccia che scorgono per terra. Ogni percorso per loro, rappresenta un qualche tipo di avventura e fanno un sacco di domande. E noi non reggiamo! Facciamo fatica a lasciare che sia il loro ritmo a impostare il nostro e non il contrario. Ed è questo che loro contestano quando iniziano a rifiutarsi di camminare, a questionare, a trascinarsi o, come diciamo noi adulti, “a fare i capricci”.
Lasciamogli il loro tempo e camminiamo il più possibile, proprio nei percorsi quotidiani: basta parcheggiare un po' più lontano o saltare qualche fermata di metrò, decidere di attraversare il parco senza prendere l'autobus o scendere a comprare il pane nel negozio di quartiere anziché al supermercato. Tutte ottime scuse per fare quattro passi e restituire normalità ad una delle azioni più comuni della nostra vita.
Questo è il post del 7 ottobre 2016 del blog La natura in città sul portale milanoperibambini.it